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STORIE DALLA VIA FELIX

La Via Felix si presenta: intervista all’associazione

Il progetto del Cammino della Via Felix raccontato ai microfoni del Centro di Servizio per il Volontariato della Provincia di Caserta da Domenico Iadevaia, presidente dell’associazione capofila del progetto, APS Lumaca.

La Via Felix si presenta: il cammino di 77 km che attraversa in un percorso ad anello la conurbazione di Caserta partecipa all’iniziativa “Assovoce”, curata dal CSV – Centro di Servizio per il Volontariato della Provincia di Caserta. Ecco l’intervista a Domenico Iadevaia, fondatore e presidente dell’associazione capofila del progetto, APS Lumaca.

Il Cammino della Via Felix, un nome importante per un progetto visionario. Quando e da dove è nata l’idea di portare lo slow tourism a Caserta?

Siamo nel 2019 e sette amici, tutti under-30 – chi neolaureato, chi neo-professionista – si mettono insieme con la voglia di essere incisivi nel e per il loro territorio. Nasce così l’associazione APS Lumaca, che si prefigge subito un doppio scopo. Il primo: accogliere i turisti che già spontaneamente transitano lungo il territorio di Caserta e, in particolare, di Maddaloni, sfruttando i percorsi della via Francigena. Il secondo: animare chi ama il turismo lento e le camminate con zaino in spalla a visitare questi posti.

Torniamo, allora, al nome: perché Via Felix?

Il nome completo è Cammino della Via Felix – L’Anello oltre la Reggia. Cammino si spiega da sé: parliamo di un itinerario di oltre 70km da percorrere e scoprire a piedi. Via Felix è, invece, un riferimento alle origini di questa terra, la Campania Felix, ma anche a quella cultura dell’accoglienza che affonda le sue radici nel passato e che ci piacerebbe portare avanti oggi. Anello perché è un percorso che ha forma anulare e, quindi, vuole accogliere in una sorta di abbraccio circolare i pellegrini.

L’Anello passa, tra le altre località e attrazioni, anche per la Reggia di Caserta, eppure per voi è “Oltre la Reggia”. Perché?

L’Anello guarda “Oltre la Reggia” perché oggi la Reggia di Caserta è uno dei monumenti maggiormente visitati in Italia. Nel Pre-Covid mobilitava circa 1 milione di visitatori annui, un dato verso il quale la Reggia sta lentamente tornando (quest’anno, ad agosto, è arrivata già a 660mila, ndr); contemporaneamente, le Seterie del Real Sito di San Leucio, che sono parte dello stesso sito patrimonio dell’UNESCO, facevano registrare 30mila ingressi all’anno. Da qui parte la nostra suggestione: immaginiamo cosa accadrebbe se riuscissimo a dirottare sul territorio anche solo l’1% dei visitatori che oggi arrivano a Caserta e terminano la loro visita in Reggia. La sfida è, quindi, riuscire a far guardare tutti “oltre” – in senso positivo, senza contrapposizioni, ma in un’ottica di apertura, collaborazione e comune interesse – per permettere a chi transita per questi luoghi di ammirare le meraviglie che qui abbiamo, ma che spesso sono ancora poco conosciute.

Quali sono i luoghi che promuovete nel percorso della Via Felix?

Negli oltre 70km di tracciato, la Via Felix attraversa la Via Appia da Capua a Maddaloni, per poi risalire attraverso i monti Tifatini sino a Casertavecchia, passando poi per luoghi quali il Bosco di San Silvestro (oasi WWF), il Real Sito di San Leucio e la vetta del monte Tifata; dopodiché scende alla Basilica bizantina di Sant’Angelo in Formis, per riallacciarsi definitivamente a Capua.

Come si porta avanti un progetto così ambizioso?

Bella domanda! (ride) In estrema pratica, le vie sono due: da un lato, vogliamo fare rete sul territorio con altre realtà interessate a dare un’organizzazione sensata a questo flusso turistico che, di per sé, già esiste. Dall’altro, è per noi importante lanciare sfida di far crescere questo canale sia con iniziative iperlocali (indirizzate, cioè, a chi vive in questo territorio), sia attività di incoming, pensate per promuovere la Via Felix nel panorama dei cammini e dello slow tourism. A me, come presidente di APS Lumaca, spetta appunto il compito di coinvolgere altre associazioni, CSV, sindaci, assessori e trasferire la mission dell’associazione ad amici e giovani volenterosi, che abbiano la capacità e la voglia di far decollare questo progetto.

Quali sono le esperienze che portate avanti?

Abbiamo iniziato nel pre-Covid con attività di trekking urbano attraverso Maddaloni. Dopo la pandemia, abbiamo proseguito con altre iniziative, quali yoga al tramonto o escursioni realizzate in collaborazione con strutture alberghiere e associazioni locali. Una “prova generale” è arrivata poi nel 2021, quando nel mese di giugno abbiamo testato la Via Felix in un evento costruito a diverse mani con l’associazione Anime Erranti e il CAI. In tre giorni, abbiamo portato una media giornaliera di 15 persone a camminare e scoprire i nostri territori. Ora siamo pronti per un nuovo upgrade: rendere permanente quest’esperienza.

Dicci di più.

Siamo convinti che questo cammino, partendo dall’attrattiva della Reggia di Caserta, possa veicolare flussi turistici verso altri siti altrettanto interessanti del territorio. Tutte queste bellezze sono però oggi mal collegate tra loro per questioni infrastrutturali, ma anche per una scarsa connessione tra i vari enti. L’obiettivo perciò – dopo aver tracciato il percorso – è di segnalarlo attraverso delle frecce in legno personalizzate, con i nomi dei donatori. Stiamo ricevendo tante donazioni tramite la nostra pagina su GoFundMe da parte di appassionati e persone comuni.

Come hanno accolto la vostra iniziativa gli Enti Pubblici?

Siamo in contatto con quasi tutte le amministrazioni locali del territorio e, in qualche caso, abbiamo già concluso progetti interessanti, come per esempio a Maddaloni (guarda qui). Qui, sfruttando il percorso intercettato dalla Via Felix, abbiamo installato in strada dei cartelli direzionali che aiutano non solo a orientarsi, ma a segnalare alcune importanti attrazioni del territorio, tra cui la tela del Convitto (la più grande d’Europa), il Museo Archeologico di Calatia e il Museo Civico. Stiamo ora lavorando alla seconda parte del progetto: rendere i cartelli interattivi e ricchi di contenuti digitali, da scoprire con un semplice clic.

Secondo te, quello di Maddaloni è un progetto replicabile in altri comuni?

Assolutamente sì. Progettualità simili sono già pronte per altri comuni (scopri di più). L’idea è di riuscire a installare una segnaletica turistica che non solo rappresenti la Via Felix, ma dia lustro a quelle attrazioni che ogni singola amministrazione intende rilanciare.

Ritieni che la “Via Felix” possa rappresentare un’opportunità per il turismo e il tessuto economico locale?

Ti rispondo con un aneddoto. L’anno scorso, dei ragazzi di Padova, senza alcun invito e senza promozione, hanno organizzato una vacanza a Caserta per percorrere il Cammino della Via Felix, da loro scoperto tramite Facebook. Lo slow tourism è il presente e il futuro e se già qualcuno in altre parti (forse meno attrattive) d’Italia ci ha già creduto, vuol dire che possiamo farlo anche noi. Questa può essere una chance di rivalsa che può offrire nuove occasioni di lavoro, soprattutto a tanti giovani oggi costretti a emigrare per trovare un’occupazione. Perciò, se tu che stai leggendo quest’intervista hai voglia, passione, sensibilità e – perché no? – senso di responsabilità verso il tuo territorio, seguici o scrivici per collaborare. Nessuno del nostro staff, dopotutto, è un professionista in questo ambito, a muoverci è solo la passione per un territorio: il nostro.

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